Electa Mondadori
1998
Sin dal suo debutto professionale, avvenuto alla seconda metà degli anni
sessanta, la critica internazionale ha riservato costanti attenzioni al lavoro
di Livio Vacchini (Locarno, 1933). Come spiega Roberto Masiero nel lungo saggio
introduttivo, le opere di Vacchini si sono segnalate per la loro autonomia e
originalità, all'interno - ma non solo - del panorama ristretto
dell'architettura ticinese caratterizzata da un linguaggio intransigente e coeso
che pur non lascia dubbi sulla lezione appresa dai massimi maestri
dell'architettura contemporanea, da Mies van der Rohe a Le Corbusier, a Kahn.
Come organicamente illustrato nel volume attraverso un ricco corpus di
disegni e fotografie, il valore delle opere più importanti che Vacchini ha
realizzato sta in qualche modo nell'"inattualità" della coerenza che le anima,
necessariamente lontana dalle leggerezze che giungono dal mondo
dell'architettura contemporanea. Ulteriori informazioni negli Allegati.
216 p., 22 x 28 cm
EAN 9788843564064